lunedì 25 aprile 2016

Archetipi 1

Vorrei riportare in vita questo blog, chissà se ci riuscirò. Stavo pensando ai pensatori, così, al pensare. Questa cosa che spesso mi salva, a cui mi aggrappo e senza la quale non saprei che fare. Lo so che sarà pure poco, ma vorrei almeno scrivere una volta al giorno un'idea che ho avuto, o un'osservazione, una di quelle cose che mi possono aver colpito solo al livello della condivisibilità facile, spensierata, naturale, insomma senza troppi intoppi mentali. Mettiamola così: tre capoversi e un'immagine.

A volte mi piace pensare al blocco dello scrittore. Dicono che sia un momento estremamente importante ed estremamente ricco. D'altra parte sto cercando di separare ciò che mi nasce dentro da ciò che mi invade e non è sempre facile. Mi torna in mente 1984 di Orwell, se c'è qualcosa in quel libro è nelle ultime 100 pagine, e nelle ultime 100 pagine c'è moltissimo. Il sistema non ti vuole uccidere, ti vuole inglobare, e ha vinto quando ti ritrovi inglobato senza nemmeno saperlo, pensando anzi di aver compiuto scelte indipendenti e di stare facendo esattamente quello che vuoi fare. Il sistema vuole piacerti. Ti ronza intorno e tu lo scacci, poi quando non c'è ti manca. E' allora che non hai più speranze.

Oggi sono andato a visitare due bar di Brasilia e mi sono fatto una birra in ognuno. Inizialmente mi sono domandato se avessi dovuto invitare qualcuno, ma oramai sono stufo di sradicare la mia fede nella vita, mi sono comportato come avrei voluto. Penso che la vita giri troppo velocemente per fare azioni pensate, e intendo dire vere azioni pensate, architettate fin dall'inizio. Non mi riescono le azioni pensate. Ogni volta che agisco è sempre corpo e magia, e fare qualcosa è una rarità, deriva da una combinazione dell'ispirazione naturale con il tendersi di un arco, e un giorno, un momento capita che so di dover scoccare la freccia, senza averci pensato prima e senza poterci pensare poi: semplicemente il corpo lo sa.

Il corpo deve soddisfare gli archetipi. Non si sopravivrebbe la giornata senza attraversare archetipi formalizzabili. Per fare un esempio banale, non si può stare tutto il giorno sdraiati a letto perché tirarsi in piedi è il primo archetipo irrinunciabile. Per chi è paralizzato o non può alzarsi per qualche motivo, questo archetipo si tradurrà in un balzo di altro tipo, per esempio un balzo della mente, un significativo e misurabile balzo della mente. Per lo stesso motivo ogni parte della giornata ha una personalità. La mattina è pregna di attività fresca e rilassata, il pomeriggio stringe la presa per farti capire che si fa sul serio, la sera è la nostalgia pazza, la disperazione e il ritorno, è dove nasce la felicità.