venerdì 24 dicembre 2010

Basta con gli auguri, basta!

Certe cose mi cambiano dentro e basta, ho deciso che non sopporterò più questo strazio a bocca chiusa. Se qualcuno mi provocherà io lo terrò lì finché non sarà stufo. E mi libererò al più presto di tutti gli indumenti di lana o pelle. Non posso più indossare neppure la lana dopo aver visto come gliela tolgono. Lo so che non è facile guardare quei video ma bisogna, perché il motivo principale per cui la gente sensibile a questi argomenti non diventa vegetariana o vegana è che spesso non ha voglia di pensare all'agonia che provano. Sono animali come noi. E teniamo conto del fatto che quando uno si trova la bistecca sul tavolo spesso non pensa minimamente a cos'era prima di arrivare lì. Meglio non mostrare alla gente cosa accade nei macelli, dicono. E invece io dico che dobbiamo vedere cosa accade nei macelli. Dobbiamo sapere, non possiamo abituarci alla realtà in questo modo. E abituare i bambini a fare ahm pappe quando mandano giù agonie e sofferenza. E' per questo che poi diventano insensibili. Quanto ai dettagli della mia vita che mi rendono o potrebbero rendere incoerente (il fatto per esempio che non conosco la composizione chimica di tutti gli oggetti di cui faccio uso), quello che posso umanamente fare è cercare in tutti i modi di migliorarmi, e purtroppo non sarò mai sicuro di essere coerente fino in fondo. Io appartengo al mondo, e non è colpa mia se il mondo è sbagliato. Potrei anche ritirarmi in meditazione, ma preferisco cercare di cambiarlo. Mi sono veramente rotto di questo mondo maledetto. Questo mondo che non ha il coraggio di spegnere la tv, quella dell'ozio sfegatato. Siamo stufi di veder diffondere maledette facce sorridenti e stivali che gridano aiuto, la nostra sbagliata applicazione della pietà e musiche commerciali che giocano sul peso di migliaia d'anni di devozione acritica e frasi dette ottenute permutando parole di altre frasi già ridette o trite la massa e la paura, anzi il terrore di pensare con la propria testa. E parliamone. Sempre che le jingle bells non rovinino il silenzio anche quest'anno.

giovedì 2 dicembre 2010

La vita è come gli scacchi ma senza i dadi.

E c'è chi
ha il
coraggio
di
commentare
che negli
scacchi
non ci sono
i dadi.

mercoledì 1 dicembre 2010

Stufano.

Danno un senso alle cose che vedono. Vogliono capire a tutti i costi il senso di quello che succede. Anche quando quello che succede non ha senso. In questo caso glielo affibbiano. Per esempio quando ascoltano qualcuno parlare tendono a decidere se le singole frasi sono vere oppure false, quindi aggiornano il proprio pensiero e si ridispongono ad ascoltare. Perdono il tempo di vita che hanno impiegato per tirare le somme. Quando si lamentano cambiano spesso argomento. Traggono una loro nemesi da quanto dice l'interlocutore per iniziare a lamentarsi, e ad ogni replica trovano ulteriori cose di cui lamentarsi. Spesso passano il tempo a vincere la tentazione di lamentarsi. Tipicamente non sanno cosa fare della propria vita. La usano per fare un giro ogni tanto a constatare che hanno ragione a buttarla via. Si rigirano storditi nella loro assenza di sogni e ambizioni, e criticano chi ha sogni e ambizioni. Parlano della persona con cui parlano fingendo che quello che dicono riguardi qualcuno di assente. Spesso si lamentano di cose che li riguardano attribuendole alla persona con cui parlano mentre affermano che riguardano altre persone. Fanno fatica a concepire un'azione non abituale, non hanno voglia di pensare a cose che li portano fuori dalla loro esperienza di vita. Dal momento in cui non hanno piu' sogni iniziano a declamare la loro esperienza di vita e quello che hanno ottenuto, non ottenendo niente di reale mentre lo fanno. Considerano quello che dicono piu' importante di quello che pensano, e considerano quello che pensano piu' importante di quello che fanno. Per questo non fanno quasi mai niente.